In relazione alla segnalazione del consigliere regionale Bignami e della della consigliera comunale Evangelisti, riportate oggi dalla DIRE, l’Azienda USL di Bologna precisa
In relazione alla segnalazione del consigliere regionale Bignami e della consigliera comunale Evangelisti, riportate oggi dalla DIRE, l’Azienda USL di Bologna precisa che dal 2013 (quindi prima della chiusura del punto nascita di Porretta Terme) già il 75% circa dei parti delle donne residenti nel Distretto di Porretta Terme avveniva altrove, prevalentemente a Bologna.
Dopo il 14 febbraio 2014 (data della chiusura), sono state attivate delle procedure, in collaborazione con il Servizio 118, per ottimizzare la gestione della gravidanza delle donne residenti nel Distretto Appennino Bolognese.
Al contrario di quanto affermato dai due consiglieri, dall’analisi dei dati relativi agli interventi effettuati negli anni 2016-2017 dai mezzi di soccorso 118 operanti nell’area interessata emerge che solo in due casi il ricovero della donna ed il parto siano avvenuti a distanza di poco tempo dalle dimissioni dal PS Ostetrico e che solo uno dei suddetti casi era rientrato al domicilio attraverso il Pronto Soccorso.
I dati raccolti in questi anni confermano la validità dell’attuale modello organizzativo di gestione centralizzata del parto presso i punti nascita a più elevato volume di attività e maggiore competenza nella gestione di eventi e complicanze talvolta imprevedibili.
L’Azienda USL di Bologna, ad ogni modo, continuerà a monitorare attentamente la casistica degli interventi effettuati dai mezzi di soccorso 118 operanti nei Comuni della Valle del Reno, al fine di adottare i provvedimenti correttivi che si dovessero rendere necessari.
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