Al via la Casa della Salute Borgo-Reno. Un seminario per conoscere caratteristiche e potenzialità della prima Casa della Salute di Bologna. Questa mattina, presso l’Hotel Amadeus, in via Marco Emilio Lepido 39
Una accoglienza accurata e un accesso ai servizi più semplice, innovazione nella presa in carico delle cronicità e delle fragilità, investimento in programmi di prevenzione e promozione della salute, anche attraverso la partecipazione attiva dei cittadini.
Sono gli elementi che caratterizzano la Casa della Salute Borgo-Reno, la prima a Bologna, e saranno descritti e approfonditi da amministratori, rappresentanti delle istituzioni, professionisti sanitari, rappresentanti dell’associazionismo nel seminario che si tiene oggi, 2 ottobre, dalle ore 9, presso l’Hotel Amadeus in via Marco Emilio Lepido 39.
Al seminario interverranno, tra gli altri, Virginio Merola, sindaco di Bologna, Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell’Azienda USL di Bologna, Mara Morini e Gabriele Cavazza, rispettivamente direttore del dipartimento delle cure primarie e direttore del distretto di Bologna dell’Azienda USL, Maria Leone, coordinatrice Auser Borgo Panigale-Reno.
La Casa della Salute Borgo-Reno, la prima di Bologna, nasce con l’ambizione di rinnovare e innovare la capacità di leggere e interpretare la domanda di prevenzione, cura e assistenza dei cittadini, utilizzando il valore aggiunto che deriva dalla molteplicità e integrazione di servizi offerti e di professionalità presenti al suo interno.
La Casa della Salute Borgo-Reno è la porta d’ingresso al sistema di offerta socio-sanitario del territorio. Al suo interno il cittadino trova risposte tempestive ed appropriate a bisogni di cura semplici o complessi, attraverso l’attivazione di percorsi di cura integrati che ne favoriscono la fruizione il più vicino possibile ai luoghi di vita. Tutto ciò grazie ad una comunità di professionisti sanitari e sociali che operano insieme per assicurare risposte complete e garantire la continuità della assistenza in ogni fase della malattia e in ogni luogo di cura.
Centrali, per la Casa della Salute Borgo-Reno, sono i servizi offerti nella sede di Borgo Panigale, che si integrano con quelli delle sedi di Reno, Casteldebole e Lepido, in rete con gli ambulatori dei 46 medici di medicina generale, 32 dei quali suddivisi in 7 medicine di gruppo, e degli 8 pediatri di libera scelta presenti sul territorio. La popolazione di riferimento, rappresentata in prevalenza dai residenti nei quartieri Borgo Panigale e Reno, è di oltre 60.000 cittadini, il 9% dei quali ha più di 80 anni.
Accoglienza e accesso ai servizi
Nella strutture della Casa della Salute, in via Nani e in Via Colombi, i cittadini saranno accolti da un operatore addetto all’accoglienza. Oltre a svolgere funzioni di orientamento e informazione, potrà inviare il cittadino al personale sanitario in grado di ascoltare e decodificare i suoi bisogni, fornendo risposte immediate o indirizzando verso i professionisti appropriati.
La messa in rete delle diverse professioni sanitarie, infermieri, fisioterapisti, medici di medicina generale, specialisti, assistenti sociali, permette al cittadino di intraprendere un percorso già definito. Se emergono bisogni di tipo sociale, il cittadino viene “accompagnato” ai servizi sociali dei quartieri, collegati alla Casa della Salute.
Presa in carico delle cronicità
La Casa della Salute Borgo-Reno adotta per la presa in carico delle persone affette da malattie croniche il Chronic care model e affida, quindi, la gestione delle malattie croniche ad una équipe multiprofessionale formata da medici di medicina generale, infermieri, assistenti sociali, fisioterapisti, psichiatri e medici specialisti. L’équipe opera in stretta relazione con il Punto di Coordinamento dell’Assistenza Primaria (PCAP). Ogni settimana 10-12 casi vengono condivisi dall’équipe, che propone percorsi di continuità assistenziale di diversa intensità, dalla stabilizzazione in presenza di episodi di scompenso, attraverso il ricovero ospedaliero, sino all’affidamento ai servizi territoriali, dopo le dimissioni. In questo modo il cittadino viene seguìto costantemente, prima, durante e dopo l’eventuale ricovero ospedaliero, sino al suo ritorno a casa. Analogamente, percorsi di presa in carico sono previsti anche per problematiche di carattere prevalentemente socio-sanitario, che non richiedono alcun ricovero ospedaliero.
L’équipe si avvale di un database dei pazienti affetti dalle principali malattie croniche, in maniera da favorire la presa in carico proattiva degli stessi pazienti e da attivare interventi in grado di prevenire peggioramenti o riacutizzazioni. Particolare attenzione è dedicata, in relazione alla rilevanza epidemiologica e alla complessità clinica, al diabete e allo scompenso cardiaco.
Tutti i 46 medici di famiglia presenti sul territorio possono avvalersi della consulenza di uno psichiatra per i propri pazienti, tanto per problemi comuni che per condizioni di maggiore complessità. L’integrazione tra servizi di cure primarie e di salute mentale garantisce una presa in carico tempestiva. Sono più di 200 i pazienti che nel 2013 hanno usufruito di una consulenza psichiatrica nell’ambulatorio del proprio medico di famiglia.
Tutela della fragilità e prevenzione della non autosufficienza
La Casa della Salute si avvale della banca dati dei fragili, che riporta le informazioni necessarie per la valutazione del livello di intensità della fragilità di ciascun cittadino residente nel territorio. La valutazione del grado di fragilità è effettuata grazie ad un modello che analizza le informazioni già in possesso dell’Azienda, incrociandole con quelle in possesso del Comune e del medico di medicina generale. Ciò consente di monitorare i pazienti più fragili attraverso i medici di famiglia, intervenendo proattivamente in caso di necessità. Per coloro che presentano livelli di fragilità intermedia si promuovono soprattutto interventi di socializzazione e di auto-mutuo-aiuto, utilizzando le risorse del volontariato locale. E’ stato creato anche un sito web, www.bolognasolidale.it, per favorire il riconoscimento e consolidamento di una rete di supporto alle persone fragili in ogni quartiere di Bologna e provincia, anche al di là di quelle istituzionalmente preposte alla loro assistenza.
Partecipazione, prevenzione e promozione della salute
Il volontariato è una risorsa fondamentale per lo sviluppo della “salute” di una comunità”. La Casa della Salute è il luogo nel quale queste risorse possono trovare una nuova sede e forme di valorizzazione, su singoli obiettivi, come progetti di promozione della salute e, più in generale, nel rafforzamento del capitale sociale e delle relazioni comunitarie.
All’interno della Casa della Salute Borgo Reno alcuni volontari sono impegnati in funzioni di supporto, come l’accoglienza e l’orientamento dei cittadini, l’aiuto per il pagamento del ticket, ecc.. La Casa della Salute favorisce anche la conoscenza delle Associazioni presenti sul territorio, e delle aree nelle quali possono svolgere attività, come per esempio il di sostegno alle persone fragili e bisognose.
L’offerta e i numeri della Casa della Salute Borgo-Reno
La Casa della Salute Borgo-Reno offre, nelle sedi di Borgo Panigale, Reno, Lepido e Casteldebole i seguenti servizi sanitari: punto prelievi, cardiologia, dermatologia, endocrinologia, medicina dello sport, medicina legale, neurologia, oculistica, odontoiatria, ortopedia, otorinolaringoiatria, consultorio familiare, fisioterapia, ambulatorio di salute mentale e di neuropsichiatria infantile, centro screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina a libero accesso, ambulatorio infermieristico, spazio mamma.
Nel 2013 nella Casa della Salute Borgo–Reno sono state effettuate circa 13 mila visite specialistiche. In particolare, 3.792 visite oculistiche, 2.939 visite otorinolaringoiatriche, 2.100 visite cardiologiche, 2.000 visite ortopediche, 461 visite di medicina dello sport e 368 visite endocrinologiche. Ogni settimana vengono effettuati più di 1.300 prelievi ematici. Nel corso del 2013 sono stati presi in carico in assistenza domiciliare circa 1.800 pazienti, ai quali sono state garantite oltre 39.000 prestazioni. L’assistenza infermieristica ambulatoriale ha assicurato 4.844 prestazioni a favore di oltre 1.000 pazienti, l’assistenza fisioterapica adulti 2.633 prestazioni di rieducazione motoria e oltre 300 valutazioni al domicilio del paziente. Il consultorio ha garantito 2.257 visite ginecologiche. 5.419 donne, nel 2013, hanno eseguito lo screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina. Oltre 1.700 sono le persone in carico all’Ambulatorio di salute mentale e circa 600 i minori seguiti dalla Neuropsichiatria Infantile.
Le Case della Salute della Azienda USL di Bologna
Sono 23, nel complesso, le Case della Salute che l’Azienda USL di Bologna ha programmato di realizzare. La Casa della Salute Borgo-Reno è la sesta ad essere inaugurata, dopo quelle di Crevalcore, Sasso Marconi, Loiano, Vergato e Budrio.
Le Case della Salute assicurano assistenza e cure più vicino possibile al domicilio, in ogni punto del territorio metropolitano e in continuità con quelle offerte dall’ospedale e rappresentano un tassello importante per le strategie di sviluppo della Azienda USL di Bologna. Mettono al centro l’evoluzione dei bisogni di salute dei cittadini e operano come realtà territoriali all’interno della rete integrata di servizi che mette in relazione i Nuclei di Cure Primarie con l’assistenza specialistica, quella ospedaliera, la sanità pubblica e la salute mentale.
Le Case della Salute puntano sul rafforzamento della Medicina di iniziativa, con particolare attenzione per le cronicità, la continuità delle cure e della assistenza, la prevenzione delle riacutizzazioni e dei ricoveri ospedalieri ripetuti, e per la promozione della salute. All’interno delle Case della Salute operano team multiprofessionali e multidisciplinari.
In relazione alla loro collocazione, l’Azienda Usl di Bologna ha previsto forme diverse di integrazione tra medici di medicina generale e della continuità assistenziale, pediatri di libera scelta, professionisti ospedalieri e servizi territoriali. L’innovazione tecnologica, attraverso lo sviluppo ulteriore delle reti informatiche, giocherà sempre di più un ruolo chiave, in particolare con l’introduzione della refertazione (anche a distanza) informatizzata, la condivisione telematica della documentazione sanitaria, l’utilizzo crescente del Fascicolo Sanitario Elettronico. Nelle maggior parte delle Case della Salute saranno progressivamente integrati anche i medici della continuità assistenziale (ex guardia medica).
vp/sai