AIDS, Sosta Consigliata per il test HIV. Fino al 4 dicembre, a Bologna
La Giornata Mondiale della lotta contro l’AIDS quest’anno a Bologna è iniziata il 18 novembre, con la Testing Week, e continuerà fino al 4 dicembre.
Presso il BLQ-Bologna Check Point, in via San Carlo, dal 18 al 25 novembre è possibile eseguire il test HIV e reperire informazioni sulla malattia e su come prevenirla, oltre che sull’offerta di cura e assistenza a Bologna. Successivamente, dal 1° al 3 dicembre, si potrà fare il test al Centro C.A.S.A. presso il polo Roncati, in via S. Isaia n. 90, e al Policlinico di Sant’Orsola. Momenti informativi sono programmati, inoltre, presso la Casa Circondariale Dozza e al Cassero. Tutti i punti informativi e le strutture coinvolte esporranno il logo Sosta Consigliata. Informazioni sui siti dell’Azienda USL di Bologna, ausl.bologna.it, e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola-Malpighi, aosp.bo.it.
Sosta Consigliata è una iniziativa di Azienda Usl di Bologna, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Comune di Bologna e delle Associazioni di volontariato Lila, Cassero Salute-Arci Gay, Ida-Iniziativa Donne Aids, Plus, Anlaids, MIT, Centro Aurora contro l'AIDS Pediatrico, Gruppo CEIS, Open Group.
Fare il test è importante
Nel 2015 le nuove diagnosi di HIV relative a persone residenti a Bologna sono state 73. Diagnosticare tardivamente la malattia aumenta le probabilità di trasmissione dell’infezione, mentre una diagnosi precoce, oltre a limitare la diffusione della malattia, consente anche di attivare tempestivamente le terapie che permettono di vivere più a lungo e meglio.
A Bologna, come in Emilia Romagna, la prima modalità di trasmissione dell’HIV è quella per via sessuale. Bologna, tuttavia, differisce dal dato regionale. Se in Emilia Romagna, infatti, nei casi di contagio per via sessuale il 52,5% riguarda rapporti eterosessuali e il 34,8% quelli omo-bisessuali, a Bologna invece il contagio per via sessuale è maggiore nei rapporti omo-bisessuali (quasi il 60% di tutti i casi notificati). L’età delle persone che si contagiano a Bologna si è progressivamente innalzata nel corso degli anni e la fascia maggiormente rappresentata è quella tra i 30 e i 39 anni. I nuovi contagi riguardano più gli uomini (72,7%) che le donne.
Il test si può eseguire, senza prenotazione, in forma anonima e gratuita, presso il Policlinico di Sant’Orsola, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 14, e il mercoledì dalle 15 alle 18, e presso l’Ospedale Maggiore, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.
Il test si può prenotare anche presso i centri di tutta la regione, in forma anonima e gratuita, chiamando il Telefono Verde AIDS 800 85.60.80.
Prevenzione, assistenza e cura
L’Azienda Usl di Bologna svolge attività di prevenzione e assistenza con il Centro Attività e Servizi AIDS (C.A.S.A.), il Telefono Verde Aids Regionale e con le iniziative di educazione sessuale dello Spazio Giovani. L’assistenza, a seconda delle necessità, è offerta al domicilio del paziente, nelle comunità, nelle case alloggio e nei centri diurni. L’Azienda USL di Bologna garantisce l’assistenza anche presso il Carcere di Bologna.
Sul versante clinico, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna dedica alla diagnosi e cura dell’HIV l’attività multidisciplinare delle Malattie Infettive, unico reparto in ambito provinciale, della Dermatologia e della Microbiologia Unica Metropolitana. Presso la Dermatologia del Sant’Orsola è presente un Ambulatorio dedicato alle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS), al quale è possibile accedere direttamente dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 11.00.
Il Laboratorio Retrovirus, Centro di Riferimento Regionale per l’AIDS della Microbiologia Unica Metropolitana esegue tutti i test diagnostici, comprese le indagini di I°, II° e III° livello per la diagnosi di infezione e le indagini molecolari, come la determinazione della farmaco-resistenza, la caratterizzazione del virus, reservoir cellulari, test per il follow-up dei pazienti con HIV – per un totale di più di 60.000 esami l'anno. In questo ambito svolge anche una intensa attività di ricerca, principalmente incentrata sulla patogenesi dell’infezione da HIV e allo sviluppo di strumenti diagnostici che possano fornire un utilizzo più razionale dei farmaci attualmente disponibili.
Nel complesso sono oltre 2.000 le persone sieropositive seguite oggi dai servizi sanitari nel territorio metropolitano bolognese.
Il Telefono Verde AIDS 800 85.60.80
L’Azienda USL di Bologna gestisce il Telefono Verde AIDS Regionale, 800 85.60.80, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La chiamata è anonima e gratuita da tutti i telefoni cellulari e da quelli fissi del territorio regionale. Grazie ad un sistema di risposta automatica, il cittadino può ottenere in qualsiasi momento informazioni sulla prevenzione e sul test HIV. Operatori specificamente formati offrono, inoltre, un servizio di counselling personalizzato, dal lunedì al venerdì, dalle 14 00 alle 18.00, e il lunedì mattina dalle ore 9.00 alle 12.00. In queste fasce orarie è possibile anche prenotare il test HIV in forma anonima e gratuita. Sono 12.717 le persone che si sono rivolte al Telefono Verde AIDS Regionale nel 2015 e 11.453 quelle che hanno chiamato nei primi dieci mesi del 2016. 3.543 i counselling forniti dagli operatori del Telefono Verde nel corso del 2015, con 1.028 test HIV prenotati, 2.988 quelli dei primi dieci mesi del 2016, con 683 test prenotati.
L’attività di prevenzione dello Spazio Giovani dell’Azienda Usl di Bologna
Gli Spazi Giovani dei Consultori Familiari (Dipartimento Cure Primarie) dell’Azienda Usl di Bologna svolgono attività di educazione sanitaria, sessuale e di prevenzione dell’AIDS e delle infezioni sessualmente trasmissibili all’interno delle scuole medie secondarie di I e II grado, nei centri socio-educativi, nei corsi di formazione professionale e nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile. Specifiche attività di formazione e informazione sono rivolte anche agli adulti. Nell’anno scolastico 2015-2016 sono stati coinvolti nelle varie attività educative 8.038 giovani tra i 14 e i 19 anni e 1.263 adulti (genitori, insegnanti, educatori), per un totale di 9.301 cittadini.
L’assistenza territoriale del Centro C.A.S.A dell’Azienda Usl di Bologna
A seconda delle condizioni sanitarie, dei bisogni assistenziali e socio-educativi dei pazienti, l’assistenza territoriale coordinata dal C.A.S.A. è offerta a domicilio, presso comunità assistenziali, case alloggio e presso un centro diurno. L’équipe assistenziale comprende medici infettivologi, infermieri, educatori professionali, assistenti sociali, psicologi. Se necessario, il Centro C.A.S.A collabora con gli operatori del Sert.T e della Salute Mentale.
Nel 2015 l’Azienda ha seguito 174 pazienti attraverso diverse forme di assistenza, 163 nei primi dieci mesi del 2016. L’Azienda USL di Bologna sostiene, inoltre, l’attività del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto per persone HIV positive, attivo dal 2006.
L’assistenza in carcere
L’Azienda Usl di Bologna garantisce assistenza sanitaria ai detenuti della Casa circondariale di Bologna. Nel 2015 sono state assistite 28 persone. Attualmente sono in carico 18 persone HIV positive.
Il BLQ-Bologna Check Point
Dal 16 settembre 2015 è attivo il BLQ-Bologna Check Point, centro di promozione della prevenzione dell’AIDS, che offre gratuitamente il test HIV rapido a prelievo capillare e, da febbraio 2016, anche il test rapido per HCV (epatite C). Il Check Point ha sede in via San Carlo, in un locale messo a disposizione dal Comune di Bologna, ed è gestito dall’associazione PLUS (Persone LGBT Sieropositive Onlus), affiancata dagli infermieri dell’Azienda USL di Bologna nell’esecuzione del test e nella presa in carico sanitaria delle persone positive al test.
Dal 15 settembre 2015 al 15 settembre 2016 al Check Point sono stati eseguiti 1.513 test, 983 dei quali cui per HIV e 530 per HCV. il Centro è frequentato principalmente da giovani al di sotto dei 35 anni, prevalentemente maschi appartenenti al gruppo MsM (uomini che hanno rapporti sessuali con uomini). Dei 983 test per HIV eseguiti in questo periodo, 9 sono risultati reattivi, tutti presi in carico dai centri clinici di riferimento che hanno confermato la diagnosi.
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