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Sequestrati pistacchi iraniani contaminati da aflatossine

Pubblicato il 07/12/2011

650 chili di pistacchi di provenienza iraniana sono stati sequestrati dall’Azienda Usl di Bologna ieri, 6 dicembre, perché risultati positivi ai controlli sulla presenza di sostanze contaminanti. I controlli, effettuati dagli operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna distaccati presso il CAAB hanno riscontrato, infatti, un valore quasi 100 volte superiore al limite di legge previsto per le aflatossine del gruppo B, sostanza contaminante classificata come potenzialmente cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro.

Oltre a procedere al sequestro, i tecnici del Dipartimento di Sanità Pubblica hanno informato l’Autorità Giudiziaria e attivato le procedure di allerta europee, che prevedono il recupero del prodotto già in distribuzione presso grossisti, negozi al dettaglio e l’individuazione di tutta la filiera distributiva dal momento dell’ingresso in Italia.

Le aflatossine sono un gruppo particolare di contaminanti ambientali che possono svilupparsi sia nei campi di coltivazione che, successivamente, nelle fasi di trasporto e trasformazione del prodotto. Le aflatossine agiscono sul fegato come un potente agente cancerogeno e mutageno (sono in grado, cioè, di provocare mutazione del DNA).

Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna esegue ogni anno oltre 1.600 campioni di alimenti. Nel corso del 2010 sono state riscontrate irregolarità nello 0,4% dei campioni analizzati.

Nel 2010, inoltre, il Dipartimento ha effettuato oltre 6.000 controlli di vigilanza che hanno interessato 3.039 strutture di produzione, commercializzazione e vendita di alimenti. In 806 di queste, pari al 26%, sono state riscontrare irregolarità normative che hanno originato 775  prescrizioni, 93 sanzioni amministrative e 10 comunicazioni all’Autorità Giudiziaria. In 27 casi si è resa necessaria la temporanea sospensione dell’attività.

 

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