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“La verità e il suo doppio”, 450 professionisti dell'Azienda USL di Bologna a convegno sulla gestione del rischio clinico

Pubblicato il 23/10/2010
Martedì 26 ottobre, al Boscolo Hotel

Il contenuto etico della medicina è costantemente richiamato nel fluire delle attività che quotidianamente svolgiamo quando siamo a contatto con le persone che si rivolgono per trovare risposta a propri bisogni. C’è sempre un rinvio profondo al “senso morale” nelle nostre azioni, nel prendersi cura, nell’assistere, nel curare.

Il principio ippocratico del “primum non nocere” rappresenta, oggi come nel passato, un punto cardinale nell’agire clinico, nella progettazione, nell’organizzazione e nella gestione dei servizi. 

 

Di questo, e di gestione del rischio clinico, si parlerà a Bologna, martedì 26 ottobre, al Boscolo Hotel Tower, Viale Lenin, 43, nell'ambito di "La verità e il suo doppio", convegno a cui parteciperanno oltre 450 professionisti, in gran parte dell'Azienda USL di Bologna.

 

Nell’ambito del convegno verranno discusse dagli operatori sanitari 45 relazioni legate o ispirate a casi reali e, in diversi casi, presentate con video. Il titolo del convegno nasce, infatti, da una delle relazioni, che verrà presentata attraverso la proiezione di una fiction, e che ha al suo centro la pluralità di punti di vista possibili su una procedura clinica, la maggiore o minore legittimità di questi punti di vista, il conflitto che possono derivarne, la gestione degli stessi. Il punto di vista del paziente che ritiene di avere subito un danno, quello dell’operatore, medico o infermiere, convinto di aver seguito correttamente evidenze scientifiche e linee guida,  quello della organizzazione si misurano con temi e questioni dalle conclusioni assai meno scontate di quanto non suggeriscano, spesso, le apparenze.     

 

Il convegno, promosso dalla direzione sanitaria dell’Azienda USL di Bologna, è giunto ormai alla sua terza edizione e rappresenta una occasione annuale per fare il punto sulle strategie e le pratiche di gestione del rischio clinico, con  particolare attenzione alla integrazione di tutte gli attori di un caso clinico, medici e infermieri, ma anche addetti alle relazioni e alla comunicazione e agli aspetti giuridici e amministrativi.  

 

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