Cerca

Emergenze vascolari. Da domani, 31 marzo, a confronto a Bologna i massimi esperti italiani

Interrompere il flusso sanguigno in una vena e sostituirla con una protesi o una endoprotesi per fermarne l’emorragia, o riaprire una arteria applicando uno stent e consentire la normale circolazione del sangue. Sono alcuni degli interventi di chirurgia vascolare eseguiti all’Ospedale Maggiore di Bologna che consentono ogni anno ad un migliaio di persone di evitare le conseguenze più severe in caso di traumi, ictus, ischemie, trombosi, aneurismi ed embolie. L’intervento chirurgico, infatti, rappresenta una possibilità importante per intervenire in numerose patologie vascolari ed è fondamentale per la gestione dell’emergenza.

L’Ospedale Maggiore, uno dei tre trauma center regionali, è leader in Italia nella gestione delle emergenze per casistica trattata ed esperienza maturata. La Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Maggiore di Bologna, diretta da Luciano Pedrini, ha organizzato per il 31 Marzo e il primo Aprile una due giorni alla quale parteciperanno i massimi esperti nazionali del settore per un confronto tra le esperienze migliori.     

Il convegno Le emergenze vascolari: selected topics, che sarà aperto nell’Aula Magna della Regione Emilia Romagna da Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, è organizzato in partnership con il Collegio Italiano dei Primari di Chirurgia Vascolare.

L’attività della Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Maggiore tocca tutti i campi della emergenza, dalla traumatologia vascolare al trattamento degli aneurismi in rottura, per i quali può vantare una mortalità più bassa rispetto alle medie internazionali, al trattamento d’urgenza delle ischemie cerebrali e dell’ictus in fase acuta, fino alle malattie vascolari in età pediatrica e neonatale. L’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Maggiore è dotata di 18 posti letto. Effettua circa 1.200 interventi all’anno, oltre 10.000 prestazioni ambulatoriali e 1.200 eco-doppler. L’èquipe è composta da 7 medici, compreso il Direttore, 1 caposala, 10 infermieri e 6 operatori socio sanitari.

fb/sai