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Prendersi cura degli sconfinamenti: i limiti dei saperi specialistici e la cura delle persone. Il 16 e 17 ottobre a Bologna la 10° edizione delle Giornate di Studio della Fondazione Santa Clelia Barbieri.

Contaminare i saperi e le competenze, pubbliche e private, le regole sociali, i ruoli istituzionali in ambito sanitario ma anche quelli preposti alla costruzione dell’intero sistema di welfare e di tutela socio-economica del paese. E’ la sfida lanciata dalla 10° edizione delle Giornate di Studio della Fondazione Santa Clelia Barbieri, “Prendersi cura degli sconfinamenti: i limiti dei saperi specialistici e la cura delle persone”, organizzate in collaborazione con l’Azienda Usl di Bologna e le fondazioni Casa della Carità di Milano ed Emanuela Zancan di Padova, in programma il 16 e 17 ottobre a Bologna, presso l’Oratorio San Filippo Neri.
Le giornate saranno replicate, in un unico appuntamento, il 26 novembre a Milano.

Tra i relatori, Patrizio Bianchi, Assessore alla scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro della Regione Emilia Romagna, Mauro Ceruti, filosofo e teorico del costruttivismo, Gianluca Fiorentini, prorettore per la didattica dell’Università di Bologna, Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Mara Morini, direttore del Dipartimento delle Cure Primarie della Azienda Usl di Bologna, Franco Riboldi, Presidente del Comitato Scientifico Giornate di Studio del Corno alle Scale, Francesco Ripa di Meana, direttore generale della Azienda Usl di Bologna, Luca Rizzo Nervo, Presidente della Conferenza Terroriale Sociale e Sanitaria di Bologna, Don Giacomo Stagni, Presidente della Fondazione Santa Clelia Barbieri. E’ stato invitato, inoltre, Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il tema scelto per la decima edizione, “Prendersi cura degli sconfinamenti: i limiti dei saperi specialistici e la cura delle persone”, propone una riflessione intorno alle connessioni tra competenze e saperi diversi per costruire percorsi di cura proiettati alle garanzie per le potenzialità e la dignità dei cittadini.

La due giorni di studio vuole riflettere, in particolare, sul concetto di salute, inteso come bene della comunità e delle persone che ne fanno parte, mettendo a confronto i limiti dei saperi specialistici con il valore della relazione in grado di curare, sostenere e legittimare il contributo professionale di ciascuno. Nel concetto di salute, infatti, sconfinare tra saperi non significa invadere impropriamente territori altrui quanto piuttosto mettere in connessione diverse realtà, istituzioni, scuola, servizi sociali, oltre che le scelte economiche via via assunte. E’ da questo percorso che prende forma la conoscenza, acquistano significato le esperienze, si valorizzano le differenze.

Le precedenti edizioni delle Giornate di studio della Fondazione Santa Clelia Barbieri hanno avuto come protagonisti, tra gli altri, Giovanni Bissoni, Renato Balduzzi, Massimo Cirri, Don Virginio Colmegna, Nerina Dirindin, Edgar Morin, Romano Prodi, Erio Ziglio.





vp/sai