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In relazione alla vicenda del signor C.E., pubblicata da Il Resto del Carlino oggi, 14 maggio, l’Azienda Usl di Bologna precisa quanto segue.

Pubblicato il 14/05/2014

La direzione della Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Maggiore di Bologna, nell’esprimere alla famiglia il cordoglio per la perdita del proprio congiunto, respinge quanto riportato oggi da Il Resto del Carlino.
Non c’è stato alcun abbandono, dopo la morte, del signor C.E. In assenza di riferimenti telefonici si è tentato di contattare la famiglia attraverso le forze dell’ordine, purtroppo senza esito, un paio d’ore dopo l’avvenuto decesso. 
Sulla cartella clinica del paziente, infatti, non era indicato alcun riferimento a familiari o a recapiti telefonici da contattare in caso di necessità. Si tratta di informazioni che vengono richieste dal personale sanitario al momento del ricovero in ospedale, ma in questo caso il paziente, viste le sue condizioni, non era in grado di fornirle, era da solo e non ha mai ricevuto visite durante il ricovero che consentissero di recuperarle.
Nessun medico della Medicina d’Urgenza è mai stato contattato da familiari del paziente sino a domenica 11 maggio quando, per la prima volta dal momento dell’ingresso in Pronto Soccorso, avvenuto giovedì 8 maggio, una parente ha telefonato in reparto. Quanto al personale di portineria, non dispone, e quindi non può dare, informazioni su dati sensibili come il decesso di un paziente, che sono di stretta competenza dei medici di reparto.
Malgrado tutti gli sforzi, quindi, non è stato possibile stabilire un contatto con la famiglia nella giornata di sabato.
La direzione sanitaria dell’Ospedale Maggiore e i medici del Reparto di Medicina d’Urgenza, che nei giorni scorsi hanno incontrato i familiari del paziente, rinnovano la propria disponibilità a chiarire ulteriormente quanto avvenuto.  

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