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Valutazione sanitaria sulla qualità dell'aria 2021

Pubblicato il 13/01/2023 - Redattore f.spiniello
Uno strumento di supporto nelle decisioni per la tutela della salute e per campagne di comunicazione del rischio dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana
Sintesi

I livelli misurati dalla rete della qualità dell'aria nel 2021 mostrano concentrazioni medie per quasi tutti gli inquinanti in linea o lievemente inferiori rispetto a quelle osservate nell'ultimo quinquennio.

La mortalità attribuibile all’esposizione a breve termine ai vari inquinanti va dallo 0,46% per il biossido di azoto allo 1,01% per il PM2,5, mentre all’esposizione a lungo termine è attribuibile quasi il 3,11% di mortalità con una riduzione della speranza di vita alla nascita di quasi 3 mesi e mezzo.

Numerosi studi, anche recenti, hanno confermato gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla mortalità, sulla morbidità e sul ricorso ai servizi sanitari per diverse cause con effetti più importanti evidenziati soprattutto nelle categorie più fragili quali bambini, anziani o soggetti con patologie croniche.

Dal 2003 il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Bologna produce questo rapporto con l’obiettivo di monitorare l’impatto che i principali inquinanti atmosferici producono sulla salute dei residenti nel territorio della Città Metropolitana di Bologna.

L’impatto è stimato in termini di mortalità, ricoveri ospedalieri e anni di vita persi della popolazione residente nel 2021 nella Città Metropolitana di Bologna, calcolato sia per il breve che per il lungo termine e confrontato con le stime degli anni precedenti. L’impatto viene espresso come numero di morti e di ricoveri in eccesso, attribuibili ai vari inquinanti e come frazione di eventi (morti o ricoveri) che si sarebbero potuti evitare, o ritardare, se l’inquinamento non avesse superato una determinata soglia.

Sono stati presi in considerazione gli inquinanti atmosferici che determinano le maggiori criticità per la salute: il PM10 (Particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri), il PM2,5 (Particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 micrometri) il biossido d’azoto (NO2) e l’ozono (O3). Come in tutte le valutazioni di impatto sanitario (VIS), si sottolinea che le stime poggiano su varie assunzioni e per questo è necessario considerarle come indicatori dell’ordine di grandezza del fenomeno più che come valori esatti. 

I livelli misurati dalla rete della qualità dell'aria nel 2021 mostrano concentrazioni medie per quasi tutti gli inquinanti in linea o lievemente inferiori rispetto a quelle osservate nell'ultimo quinquennio. Più complesso invece il confronto con il 2020, anno in cui, con le restrizioni legate alla situazione pandemica, alcuni inquinanti avevano registrato importanti riduzioni. Nel 2021, il valore limite annuale del biossido d’azoto previsto dalla normativa (40 µg/m3), è stato rispettato in tutte le centraline del territorio della Città Metropolitana di Bologna con l’eccezione della stazione urbana da traffico di Porta San Felice.

Tuttavia, nonostante i miglioramenti nel tempo e il rispetto della maggior parte dei limiti, l’inquinamento atmosferico rappresenta ancora un pericolo per la salute e la sua riduzione deve rimanere un obiettivo da perseguire. Questo rapporto evidenzia infatti che nel Comune e nella Città Metropolitana di Bologna nel 2021 la frazione di mortalità naturale attribuibile all’esposizione a breve termine ai vari inquinanti va dallo 0,46% per il biossido di azoto allo 1,01% per il PM2,5, mentre all’esposizione a lungo termine è attribuibile quasi il 3,11% di mortalità con una riduzione della speranza di vita alla nascita di quasi 3 mesi e mezzo.

Pur evidenziando trend in leggera diminuzione o sostanzialmente stabili riferiti all’andamento dei principali inquinanti atmosferici negli ultimi anni, le nuove linee guida dell’OMS pubblicate a fine 2021 mettono in evidenza la necessità di tendere a livelli più bassi di inquinamento e promuovere nuovi interventi per ridurre le emissioni tramite soluzioni di trasporto in grado di ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti a beneficio dell’ambiente, della salute pubblica e della qualità della vita, potenziando il trasporto collettivo di massa nelle città, investendo sulle reti ciclabili, rafforzando i servizi di sharing mobility, dotando le città di zone a basse emissioni dove escludere in modo progressivo la circolazione dei veicoli a motore.

In allegato è disponibile il documento integrale mentre al link sottostante sono consultabili le valutazioni degli anni precedenti.