Il progetto Azienda USL libera da plastiche
Il progetto intende coinvolgere attivamente gli operatori sanitari in percorsi di formazione e informazione sui temi dell’ambiente e della salute e in azioni concrete di riduzione dell’uso delle plastiche e a favore della raccolta differenziata e del riciclo.
Negli anni ‘50 la produzione di plastica non raggiungeva le 2 milioni di tonnellate l’anno. All’inizio del ventesimo secolo la produzione globale di plastica ha raggiunto i 300 milioni di tonnellate l’anno. Il volume totale di plastica accumulato fino al 2015 è stato calcolato essere pari a 5 miliardi di tonnellate, abbastanza per avvolgere la terra in una pellicola di plastica. Un'altra stima del 2016 calcola che intorno al 2050 nel mare ci saranno più rifiuti di plastica che pesci, in termini di peso. Secondo la Commissione Europea, oltre l'80% dei rifiuti marini è costituito da plastica.
A causa della sua lenta decomposizione, la plastica si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge delle nostre regioni costiere e del mondo. I residui di plastica si trovano in diverse specie animali come tartarughe marine, foche, balene e uccelli, ma anche in molluschi, pesci e crostacei, quindi anche nella catena alimentare dell’uomo. Prove sempre più evidenti suggeriscono che l’esposizione della popolazione umana alle microplastiche sia un problema reale ed emergente. Numerosi studi hanno riscontrato l’esistenza di microplastiche in pesci e frutti di mare, nonché in cibo processato e zucchero, birra e sale, e nel miele.
Per questo, nel 2019 il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva una nuova direttiva che stabilisce che entro il 2021 dovranno essere vietate nell'UE le posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette), i piatti di plastica monouso, le cannucce di plastica, i bastoncini cotonati fatti di plastica, i bastoncini di plastica per palloncini, le plastiche ossi-degradabili e i contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso. Secondo la direttiva, inoltre, entro il 2029 gli Stati membri dovranno raccogliere attraverso la differenziata il 90% delle bottiglie di plastica. La normativa prevede anche che entro il 2025 le bottiglie di plastica debbano contenere almeno il 25% di contenuto riciclato, per passare al 30% entro il 2030.
In coerenza con le indicazioni della direttiva UE, il progetto Azienda USL libera da plastiche ha come obiettivo la riduzione dell’uso della plastica a favore della raccolta differenziata e vuole sostenere scelte sostenibili attraverso il coinvolgimento della comunità degli operatori sanitari, dei cittadini e delle realtà educative del territorio.
Obiettivi del progetto
⦁ Eliminare gradualmente gli articoli di plastica monouso
⦁ Favorire la raccolta differenziata della plastica
⦁ Ridurre l'uso di bottiglie di plastica usa e getta per favorire l'uso di borracce personali
⦁ Aumentare le conoscenze sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute
⦁ Aumentare le opportunità e le competenze per ri-orientare i propri stili di vita e di consumo
⦁ Avviare una sperimentazione esportabile in altre realtà sanitarie del territorio
Il gruppo di lavoro del progetto è formato da:
Giuseppe Giorgi - UO Servizio Acquisti Metropolitano (SC), Adriana Giamperoli - Servizio Unico Metropolitano Economato (SUME), Mirko Pannacci - UO Manutenzioni Immobili e Progettazione e Sviluppo Impianti Meccanici (SC), Manuela Billi - Processo Prevenzione e Controllo delle Infezioni - Igiene Ambientale e Smaltimento Rifiuti (PO), Roberta Santini - Programma Ambiente e Salute, Luciana Prete - Dipartimento Sanità Pubblica.
Il progetto è realizzato con il contributo di