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Focolaio di Giardiasi a Sant'Agata Bolognese

Pubblicato il 04/02/2019
La ricostruzione dei fatti e le misure messe in atto dall'Azienda USL
Sintesi

Tra fine 2018 e inizio 2019 un focolaio di 199 casi di Giardiasi ha richiesto l'intervento coordinato dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica, del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi e dell'Amministrazione comunale di Sant'Agata Bolognese.

In breve

  • Sono 199 i casi di Giardiasi confermati nel territorio di Sant’Agata Bolognese dal 1 novembre 2018 al 8 maggio 2019. Da allora non ci sono state ulteriori segnalazioni né nuovi casi.

  • La maggior parte dei casi (136) si è concentrata nell'arco dei primi 25 giorni di dicembre 2018, con sintomi di diarrea e dolore addominale.

  • Dalle inchieste epidemiologiche svolte, l’unico elemento comune a tutti i casi è il consumo di acqua della rete idrica di Sant'Agata Bolognese.

  • A partire dai primi tre casi e in seguito, sono state svolte analisi sui campioni di acqua della rete idrica per la ricerca del parassita Giardia in due differenti laboratori e con diverse metodiche, il cui esito è sempre risultato negativo.

  • È stata attivata una unità di crisi aziendale e organizzati incontri con le Amministrazioni comunali di Sant'Agata Bolognese e Crevalcore, e con i Medici e Pediatri del territorio.

  • Sono state richieste all'ente gestore della rete idrica la documentazione relativa alle analisi microbiologiche settimanali, alle rotture delle tubature e agli interventi di riparazione effettuati da agosto 2018 a febbraio 2019, oltre a un monitoraggio analitico aggiuntivo per la ricerca di Giardia per un periodo di almeno 90 giorni e uno studio retrospettivo sulle possibili cause naturali o antropiche che potrebbero aver favorito la contaminazione.

  • Sono state svolte 228 interviste epidemiologiche alle persone infettate e sono state date indicazioni comportamentali per evitare la trasmissione dell'infezione.

  • Sono state inviate a tutte le scuole di Sant’Agata Bolognese specifiche raccomandazioni igieniche e sono stati svolti 4 sopralluoghi per verificarne l'applicazione.

  • È stato disposto un piano di vigilanza straordinario con sopralluoghi in 10 esercizi di preparazione e somministrazione alimenti e 1 centro estetico di Sant’Agata Bolognese, per verificare le condizioni igienico-gestionali, fornire indicazioni aggiuntive e prevenire l’insorgenza di casi secondari.

Di seguito la ricostruzione dei fatti e i provvedimenti assunti a tutela della salute pubblica svolte nel periodo.

Descrizione del focolaio

Al 03/05/2019 sono 198 i casi di Giardiasi confermati nel territorio di Sant’Agata Bolognese. A questi si aggiungono 29 portatori asintomatici.

Tutte le persone infettate sono residenti a Sant’Agata Bolognese, a eccezione di 8 persone residenti in comuni limitrofi ma che frequentano quotidianamente Sant’Agata per motivi professionali o ricreativi.

I soggetti hanno manifestato i primi sintomi in un arco temporale che va dal 20/11/2018 al 31/01/2019, ma la maggior parte dei casi – come evidenziato dalla curva epidemica nel grafico sottostante - ha esordito clinicamente nelle prime 3 decadi di dicembre, con picchi di casi l’1, l’8, il 15 e 20 dicembre 2018.

Curva epidemica di Giardiasi al 31 marzo 2019

I sintomi riferiti più comunemente sono diarrea acquosa e dolore addominale, meno frequentemente malessere, febbre, nausea e vomito. In alcuni casi sono coinvolti più membri dello stesso nucleo familiare.

Dall'inchiesta epidemiologica svolta, il consumo di acqua della rete idrica di Sant'Agata Bolognese è risultato l’unico elemento comune a tutti i casi.

I primi casi e le prime indagini

I primi tre casi di Giardiasi, tutti residenti a Sant’Agata Bolognese, sono stati segnalati all’Unità Operativa Profilassi e Malattie Infettive Ovest (UOS PMI Ovest) dell'Azienda USL di Bologna tra il 27/12/18 e il 02/01/19, dai Medici di Medicina Generale (MMG) e dal Pediatra di Libera Scelta (PLS) dei tre assistiti, sulla base della valutazione clinica e della positività all'esame parassitologico delle feci per Giardia intestinalis.

Ritenendo anomala la concentrazione di 3 casi - apparentemente non correlati - nello stesso territorio e in un arco temporale così ristretto, il 3 gennaio 2019 sono stati attivati i colleghi dell’Unità Operativa Igiene Alimenti e Nutrizione Ovest (UOC IAN Ovest) con i quali è stato concordato di approfondire l’inchiesta epidemiologica tramite interviste ai soggetti contagiati, concentrandosi sulle principali possibili cause di contaminazione:

  • approvvigionamento idrico,

  • consumo di alimenti e verdure,

  • presenza di un orto domestico,

  • irrigazione con acqua di pozzo,

  • acquisto di ortofrutta direttamente dal produttore,

  • modalità di acquisto e trattamento degli alimenti,

  • frequentazione di locali pubblici,

  • contatto con animali,

  • frequentazione di piscine.

Dalle interviste emerge come unico elemento in comune a 2 dei 3 casi, il consumo di acqua prelevata da una "casetta dell'acqua" – punto di distribuzione, a gestione privata, di acqua naturale e frizzante della rete idrica comunale – a Sant’Agata Bolognese.

La casetta dell'acqua

Il 4 gennaio, dopo un confronto con l'Agenzia Regionale per la Prevenzione, l'Ambiente e l'Energia dell'Emilia-Romagna (ARPAE) e l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER) vengono concordate con la sede di Brescia dell'IZSLER le modalità, i quantitativi e il giorno di consegna al laboratorio per effettuare la ricerca di Giardia nei campioni di acqua.

In contemporanea, viene contattato il gestore della casetta dell'acqua per effettuare i campioni di acqua non solo in uscita ma anche in entrata alla casetta individuata.

Il gestore comunica che la casetta risulta chiusa da alcuni giorni per congelamento dei tubi, come confermato da apposito sopralluogo dei Servizi AUSL, per cui viene concordato il prelievo per il 9 gennaio 2019.

Da notare il fatto che Giardia, sebbene sia un parassita particolarmente resistente, non vive a temperature sotto lo zero.

Altri 10 casi

Il pomeriggio del 8 gennaio il laboratorio di Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, segnala all’UOS Profilassi Ovest un numero anomalo di positività per Giardia - 10 casi - in campioni di feci provenienti dai CUP dell’Area di Sant’Agata Bolognese/San Giovanni in Persiceto. Tutti i pazienti sono risultati residenti nel Comune di Sant’Agata. In serata e la mattina seguente vengono informati i medici che avevano richiesto le analisi.

Il 9 gennaio tutti i casi sono intervistati dagli assistenti sanitari del Dipartimento di Sanità Pubblica e per i casi pediatrici dalla Pediatria territoriale. Emerge come unico elemento comune il consumo di acqua della rete idrica.

Attivata l'Unità di Crisi

Viene attivata una Unità di Crisi per il costante aggiornamento tra UOS PMI Ovest, UOC IAN Ovest, Direzione Aziendale Generale e Sanitaria, Direzione del Dipartimento di Sanità Pubblica e Ufficio Comunicazione. Vengono aggiornate l'Amministrazione comunale di Sant'Agata Bolognese, il Direttore del Distretto Pianura Ovest e il Servizio di prevenzione collettiva della Regione Emilia-Romagna, con il quale segue uno specifico incontro in data 16 gennaio e a cui vengono trasmessi successivi aggiornamenti.

Viene subito predisposta una mappa georeferenziata dei casi che si concentrano nel centro di Sant’Agata Bolognese. Dalle inchieste effettuate risulta che l’unico fattore in comune è l’acqua di rete, per cui si decide di ampliare l’indagine con ulteriori campioni nella rete.

mappa Giardia

I campioni di acqua

Il 9 gennaio vengono effettuati:

  • 1 campione al serbatoio centrale di Sant'Agata Bolognese,

  • 1 campione alla fontana a Porta Ortesia,

  • 1 campione all'entrata della casetta acqua,

  • 1 campione all'uscita della casetta acqua.

Tutti i campioni vengono inviati all’IZSLER Sezione di Brescia, per la ricerca di Giardia intestinalis con metodo molecolare e di Coliformi fecali.

Per maggiore sicurezza, in accordo con l’ente gestore e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), già allertato dal laboratorio del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, si decide di effettuare ulteriori campionamenti per la ricerca delle cisti prelevando 10 litri per campione.

L' 11 gennaio vengono prelevati 2 campioni - 1 al serbatoio centrale di Sant'Agata e 1 alla fontana di Porta Ortesia - a cui si aggiunge 1 campione prelevato dall’ente gestore presso la centrale pozzi di Castelfranco Emilia, da cui proviene l'acqua fornita alla rete idrica di Sant'Agata Bolognese e dei comuni circostanti.

Tali campioni vengono immediatamente trasportati a Roma presso l’ISS. Tutti i campioni effettuati danno esito negativo sia per la ricerca di Giardia sia per la ricerca di Coliformi.

Possibili cause di contaminazione

Il 10 gennaio viene convocato l’ente gestore Sorgea per analizzare le possibili cause.

Le analisi settimanali effettuate dal gestore nei mesi precedenti non danno riscontri di coliformi fecali.

Non essendo la ricerca di Giardia un esame di routine, viene chiesto all'ente gestore un monitoraggio analitico aggiuntivo per la ricerca di Giardia per un periodo di almeno 90 giorni.

Viene, inoltre, richiesta la documentazione relativa alle rotture delle tubature e le conseguenti riparazioni a partire dal 1 agosto 2018 e viene chiesto di fornire uno studio retrospettivo sulle possibili cause naturali o antropiche che potrebbero aver favorito la contaminazione con Giardia.

Ulteriori analisi, ulteriori casi

Lo stesso 10 gennaio, il laboratorio di Microbiologia del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi decide di integrare l’esame microscopico con un test immunocromatografico aggiuntivo per la ricerca dell’antigene di Giardia intestinalis e vengono ri-testati gli ultimi campioni negativi all'esame microscopico con tale metodica più sensibile.

Viene, quindi, inviata una nota ai MMG e PLS del territorio affinché, da questo momento in poi, venga richiesta la ricerca di Giardia su 3 campioni nei pazienti sintomatici e siano ri-testati i casi sospetti già testati con singolo campione e risultati negativi.

Al termine della giornata le positività negli ultimi campioni pervenuti alla Microbiologia sono 11.

Anche dalle interviste di questi ulteriori casi emerge come unico elemento comune il consumo di acqua della rete idrica.

Il giorno successivo il laboratorio di Microbiologia segnala altre 6 positività in persone residenti a Sant'Agata Bolognese.

Da allora, quotidianamente, il laboratorio di Microbiologia trasmette i referti positivi per Giardia a fine giornata e il mattino seguente vengono effettuate le interviste epidemiologiche per approfondire l’esordio e le caratteristiche dei sintomi, le possibili esposizioni e per fornire indicazioni comportamentali.

Considerato l’interessamento di minori è costantemente aggiornata la Pediatria territoriale che, come previsto in caso di patologie trasmissibili, dispone una lettera informativa alle scuole frequentate dai bambini interessati.

Aggiornamenti

Nei giorni seguenti viene mantenuto un contatto costante e continuo tra il Laboratorio di Microbiologia e i Servizi AUSL coinvolti per l’aggiornamento dei casi, della mappa georeferenziata dei casi, della curva epidemica e dei riscontri delle interviste effettuate, che proseguirà fino all'assenza di nuovi casi.

Le interviste epidemiologiche permettono di individuare alcuni casi in persone addette alla ristorazione o ad altre attività “sensibili” (estetisti, comunità scolastiche). Pertanto, vengono effettuati sopralluoghi nei diversi esercizi e attività, anche laddove non siano stati individuati casi, e vengono date indicazioni di educazione sanitaria a tutto il personale addetto.

Provvedimenti a tutela della salute dei cittadini

Dato l'esito negativo delle analisi dei campioni di acqua effettuati e la concentrazione dei casi in un territorio limitato e in un periodo di tempo preciso, non viene ritenuto necessario emettere alcuna ordinanza per la tutela della salute.

La finalità dei provvedimenti attuati e programmati è soprattutto quella di evitare che i casi individuati diano origine a casi secondari, interrompendo così la catena di trasmissione.

In particolare:

  • Indicazioni comportamentali ai cittadini infettati

Nel corso delle interviste epidemiologiche tutte le persone coinvolte hanno ricevuto indicazioni comportamentali per evitare l’insorgenza di casi secondari a livello familiare e nella collettività scolastica e lavorativa. Analoghe informazioni sono state fornite nella maggior parte dei casi anche dai rispettivi Medici di Medicina Generale e Pediatri

  • Informative alle scuole

Alle informative destinate alle classi in cui si erano verificati casi in data 7 e 11 gennaio, segue il 21 gennaio una nota a tutte le scuole di Sant’Agata con specifiche raccomandazioni igieniche. Vengono, inoltre, svolti sopralluoghi per verificarne l’applicazione scrupolosa in 4 scuole del territorio comunale.

  • Informative all’ASP

Pur in assenza di casi in ospiti o personale della residenza per anziani di Sant’Agata, il 24 gennaio viene trasmessa una informativa al Responsabile dell’Azienda Servizi alla Persona del territorio per rinnovare l’attenzione sui comportamenti igienici da parte di ospiti, personale e visitatori.

  • Sopralluoghi negli esercizi sensibili

Vengono effettuati sopralluoghi presso i locali di ristorazione e di estetica, per verificarne le condizioni igienico-gestionali e fornire indicazioni per tutelare i clienti e gli operatori stessi. Al 15 febbraio non sono stati necessari ulteriori sopralluoghi in altri esercizi.

  • Confronto con le Amministrazioni Comunali

Il 22 gennaio è stato effettuato un incontro con il Sindaco di Crevalcore, il Vicesindaco di Sant’Agata e il Direttore del Distretto Pianura Ovest per comunicare correttamente l’evoluzione dei casi.

Il 30 gennaio vengono nuovamente incontrati Sindaco e Vicesindaco di Sant’Agata concordando alcune azioni di comunicazione rivolte alla cittadinanza.

  • Incontro con i medici del territorio e confronto con specialisti

Il 24 gennaio viene organizzato un incontro rivolto ai MMG e PLS del territorio con i rappresentanti del Dipartimento di Sanità Pubblica e delle Cure Primarie, della Pediatria territoriale, della Microbiologia del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi e del Distretto Pianura Ovest per condividere le azioni intraprese e da prevedere in seguito.

  • Comunicazione

In accordo con l'Amministrazione Comunale, per migliorare la comunicazione agli interessati vengono predisposti materiali informativi raccolti in questa sezione del sito web ausl.bologna.it, una serie di Domande frequenti (FAQ) sull'argomento, una scheda informativa di sintesi da stampare (in allegato).

Viene attivato l'indirizzo e-mail dedicato giardia@ausl.bologna.it a disposizione dei cittadini per porre quesiti specifici.

 

Un ringraziamento ai soggetti interessati

Le persone affette da Giardiasi, loro malgrado protagonisti di questa vicenda, sono state estremamente disponibili nel rispondere alle interviste telefoniche condotte dagli assistenti sanitari e medici, e meritano apprezzamento e gratitudine.

Le informazioni fornite contribuiscono all'analisi epidemiologica dell’evento, orientata a capire l’origine dell’epidemia e a evitare che possano ripresentarsi episodi analoghi.