I meloni e le angurie
Melone e anguria sono frutti estremamente dissetanti e rinfrescanti grazie all'elevata percentuale di acqua e sufficientemente energetici per il buon contenuto in zuccheri assimilabili.
Sono frutti estivi ricchi di proprietà che si adattano a numerose preparazioni, ideali per essere consumati a merenda o utilizzati per preparare frullati, succhi e dessert.
Fra storia, leggenda e curiosità
Le origini del melone e dell’anguria sono da ricercarsi nel più profondo oriente. Dall’Iran alla Cina, dove venivano coltivate fin dai tempi più remoti, si sono diffuse nell’Africa tropicale e nel bacino del Mediterraneo. Immagini di meloni, portati in dono ai faraoni, sono presenti in affreschi egiziani e assieme alle angurie si possono trovare rappresentati su vasi greci che risalgono ad almeno tre o quattrocento anni a.C., oltre che in alcuni mosaici romani di epoca imperiale.
In letteratura, è lo storico Plinio il Vecchio a menzionare per primo i popones che tanto piacevano all’Imperatore Tiberio da aver fatto realizzare un orto mobile che poteva spostare a piacimento nelle diverse province dell’Impero per avere meloni tutto l’anno.
Come è accaduto per tante altre colture, la diffusione e il miglioramento della qualità di queste specie, botanicamente considerate ortaggi ma impiegate come frutti, va attribuito alle cure dei monaci e alle ripetute coltivazioni derivanti dai frutti più belli e più buoni, che avvenivano, fin dal medioevo, negli orti dei conventi.
I religiosi, pur non conoscendo la genetica, avevano compreso istintivamente che per mantenere alta la qualità delle piante da orto o da frutto, bisognava ricavare i semi o selezionare i rami da innestare, dalle piante più vigorose, più resistenti alle malattie e che producevano i prodotti migliori. Senza cognizione, applicavano quella che oggi viene definita “selezione massale” e che, molto tempo prima, veniva accuratamente impiegata dai Maya per selezionare le pannocchie di mais da cui ricavare i semi per la coltura successiva. In un orto di un convento vicino a Roma, in località Cantalupo, venne selezionata, ad esempio, la varietà di melone che ancora oggi ne porta il nome (Cantalupo).
Stagionalità
Meloni: da maggio a settembre
Angurie: da giugno a settembre
Varietà
Le più diffuse varietà di melone appartengono a tre diversi tipi:
- “cantalupensis”, con “peponidi” a buccia liscia o leggermente retata, di media pezzatura, con costolature verdi scure più o meno evidenti;
- “reticulatus”, con retatura forte e una considerevole marcatura della fetta, polpa dolce e profumata;
- “inodorus”, detti anche meloni d’inverno perché tardivi e a lunga conservazione, con buccia liscia o corrugata, polpa bianco-crema o con sfumature verdastre. A quest’ultimo tipo appartengono le varietà Amarillo, Canario, Tendral e Piel de Sapo.
Ve ne è poi un quarto tipo, il “flexuosus”, a cui appartengono i cosiddetti meloni “ananas” o “banana”, a lunga conservazione, di forma allungata e con buccia liscia gialla.
Tra i diversi tipi di melone disponibili sul mercato, quelli a buccia liscia (Charentais e Tamaris) hanno caratteristiche organolettiche ottime.
Per quanto riguarda le angurie, si possono identificare tre grandi gruppi:
- rotondeggianti a buccia scura e scarsa visibilità della fetta (vi appartengono le varietà Sugar Baby, Fabiola e Toro);
- ovoidali a buccia verde chiaro con striature più scure (tra cui Miyako, Madera e Crimson Sweet);
- oblunghi striati, detti anche “cocomeri americani”, di cui ricordiamo la varietà Royal Flash.
Negli ultimi tempi si sono affacciate sul mercato angurie di dimensioni molto ridotte (Rocio) e varietà apirene (prive di semi) anche di dimensioni poco più grandi di una mela.
Zone di produzione
Il melone viene coltivato in tutta Italia ma è la Sicilia a confermarsi principale polo produttivo nazionale. Altri areali, noti per la professionalità degli agricoltori, sono quelli delle province di Latina, Grosseto, Bologna, Ferrara, Mantova, Verona, Pordenone e Rovigo.
Per quanto riguarda invece l’anguria, le principali regioni produttrici sono Lazio e Emilia-Romagna (da cui proviene il 30% del raccolto nazionale), ma anche Puglia, Lombardia, Sicilia e Campania.
Valori nutrizionali
Sia il melone sia l’anguria sono frutti estremamente dissetanti e rinfrescanti grazie all’elevata percentuale di acqua (oltre il 90% in entrambi) e sufficientemente energetici per il buon contenuto in zuccheri assimilabili.
Contengono vitamina C e betacarotene, precursore della vitamina A (in particolare i “meloni d’estate”, con la loro polpa giallo-arancio), che protegge pelle e mucose, e accresce l’acutezza visiva.
Considerevole anche l’apporto di sali minerali, soprattutto potassio, importante nell’alimentazione di chi ha la pressione alta.
Una dieta ricca di melone aiuta inoltre a prevenire gravi malattie dell’apparato cardiocircolatorio, come infarto ed ictus, grazie al contenuto di adenosina, una sostanza che favorisce la fluidificazione del sangue, evitando la formazione di coaguli che potrebbero ostruire i vasi sanguigni.
Composizione chimica e valore energetico (per 100 g di parte edibile):
Melone d'estate | Melone d'inverno | Anguria | |
Acqua (g) | 90,1 | 94,1 | 95,3 |
Proteine (g) | 0,8 | 0,5 | 0,4 |
Lipidi (g) | 0,2 | 0,2 | tracce |
Carboidrati (g) | 7,4 | 4,9 | 3,7 |
Amido (g) | - | - | - |
Zuccheri solubili (g) | 7,4 | 0,7 | 3,7 |
Fibra totale (g) | 0,7 | 22 | 0,2 |
Energia (kcal) | 33 | - | 16 |
Sodio (mg) | 8 | - | 3 |
Potassio (mg) | 333 | - | 280 |
Ferro (mg) | 0,3 | 0,3 | 0,2 |
Calcio (mg) | 19 | 21 | 7 |
Fosforo (mg) | 13 | 16 | 2 |
Tiamina (mg) | 0,05 | 0,01 | 0,02 |
Riboflavina (mg) | 0,04 | 0,02 | 0,02 |
Niacina (mg) | 0,6 | 0,5 | 0,1 |
Vitamina A (mcg) | 189 | 5 | 37 |
Vitamina C (mg) | 32 | 12 | 8 |
Vitamina E (mg) | - | - | - |
Fonte: CREA. Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
Consigli per il consumo
Oltre ad essere consumati allo stato fresco, melone e anguria trovano impiego nella preparazione di macedonie, dessert, gelati e frullati. Il melone è poi rinomato come antipasto in abbinamento con il prosciutto. Dell’anguria non vanno consumati i semi che contengono sostanze ad effetto fortemente lassativo.
All'acquisto, sono necessari alcuni piccoli accorgimenti per riconoscere i frutti maturi. Un buon melone deve essere pesante, indice di maturità della polpa, e avere un profumo gradevole.
Un odore troppo marcato può essere indice di fermentazione.
La buccia deve essere intatta, priva di ammaccature o macchie scure. Un’anguria matura, battuta con le nocche delle dita, deve produrre un suono cupo e sordo, deve avere la polpa di un colore rosso uniforme, senza striature bianche e buccia liscia e di colore vivace, caratteristico della varietà. Entrambi i prodotti si possono conservare per qualche giorno in luogo fresco o in frigorifero. Per evitare che il melone trasmetta il suo odore intenso ad altri cibi lo si può racchiudere in un sacchetto di carta.
Il suo consumo è ideale a temperatura ambiente.
Ricetta
Crema estiva di melone o anguria
Ingredienti (per 4 persone)
½ kg di polpa di melone (o anguria), 100 g di zucchero, 40 g di amido di mais, un pizzico di cannella.
Preparazione
Mettere la polpa di melone (o anguria) in una pentola e farla scaldare. A parte, unire lo zucchero, l’amido di mais e la cannella, e mettere sul fuoco. Quando lo zucchero inizia a sciogliersi, aggiungere la polpa calda e mescolare bene il tutto.
Lasciar rapprendere e raffreddare.