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Laboratori di cucina didattica e culinary medicine

Pubblicato il 14/05/2024
LEA F3, F5

Le cucine didattiche, ispirate alla medicina tradizionale cinese, non sono semplici “laboratori didattici”, bensì una strategia multidisciplinare che accoglie singoli, famiglie e professionistǝ in un percorso di educazione nutrizionale, acquisizione di abilità pratiche, addestramento alla mindfulness, invito al movimento e counseling motivazionale ad un cambiamento sostenibile.

La culinary medicine unisce scienza, salute e arte, ed è una metodologia d’intervento sanitario che affronta la pianificazione e preparazione dei pasti, mediante un approccio integrato di educazione sanitaria e counseling volto a promuovere nei pazienti il cambiamento del comportamento alimentare e dello stile di vita.

Insieme, le cucine didattiche integrate con la culinary medicine hanno il potenziale di promuovere la collaborazione tra le strutture sanitarie e la comunità (clinic-to-community), superare le barriere comuni ad un’alimentazione salutare e affrontare i determinanti sociali di salute correlati alla dieta.

 Con i laboratori di cucina didattica e culinary medicine, l’U.O. Igiene alimenti e nutrizione intraprende molteplici iniziative preventive rivolte alla popolazione generale (interventi universali) e a gruppi ad aumentato rischio o ad elevata fragilità sociosanitaria.

Le principali attività che cadono sotto questo ombrello sono Italicus e i Cooking show.

 

Italicus

Italicus è un laboratorio di cucina comunitaria, nato come attività del progetto di mediazione sociale di comunità sostenuto dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà e dal Quartiere San Donato-San Vitale, che ha come missione il miglioramento dell'accesso a un'alimentazione salutare, per sé e per l'ambiente, per la popolazione locale coinvolta.

Dal progetto “L'equità nel diritto alla salute: il contrasto alle disuguaglianze nella città di Bologna”, nato nel 2019 di concerto con l’Area Welfare del Comune di Bologna, il Dipartimento di Sanità Pubblica della Azienda USL di Bologna, il Policlinico S.Orsola-Malpighi e il Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale dell’Università di Bologna, è emersa come particolarmente problematica l’alimentazione all’interno delle aree Borgo-Reno, Navile e San Donato-San Vitale. L’alimentazione è strettamente connessa tanto alle dimensioni salutistiche quanto a quelle sociali, economiche, culturali ed emotive caratterizzanti il contesto di vita degli/lle abitanti.

Il macro-obiettivo del progetto è accrescere la coesione sociale nelle aree della città a maggiore vulnerabilità e promuovere l’adozione di corrette abitudini alimentari attraverso la realizzazione di incontri di cucina e consumo di alimenti all’interno dei bar individuati come significativi luoghi di aggregazione dei quartieri della città di Bologna.

L’attività consiste in incontri durante i quali gli attori coinvolti preparano e cucinano ricette proposte da uno dei soggetti individuati dai servi socio-sanitari e dai ricercatori dell’Università di Bologna. Al termine della preparazione, l’attività prosegue con un pranzo sociale. Il personale del SIAN assicura il rispetto delle norme igienico-sanitarie e svolge attività di educazione alimentare.

Il progetto è ascritto al LEA F5: Promozione dell’attività fisica e tutela sanitaria dell’attività fisica.

Cooking show

Ogni anno, il SIAN organizza molteplici cooking show monotematici in collaborazione con l’Istituto Alberghiero L. Veronelli di Casalecchio di Reno.

Gli incontri consistono in attività esperienziali di cucina finalizzata alla prevenzione di malattie croniche non trasmissibili (MCNT), quali ad esempio il diabete mellito tipo 2 (T2D) o le patologie oncologiche obesità-correlate.

Gli studenti e le studentesse dell’Istituto compartecipe, con la guida di tutor e docenti, preparano in sicurezza e presentano delle ricette coerenti con il tema designato per ciascuno show, mentre il personale del SIAN illustra gli aspetti salienti che caratterizzano la prevenzione di tali patologie.

Ogni incontro termina con l’assaggio di ogni preparazione.

Il progetto è ascritto al LEA F3: Prevenzione delle malattie croniche epidemiologicamente più rilevanti, promozione di comportamenti favorevoli alla salute, secondo priorità ed indicazioni concordate a livello nazionale, e al LEA F5: Promozione dell’attività fisica e tutela sanitaria dell’attività fisica.