1° Congresso nazionale “Salute, ambiente e cambiamenti climatici. Prospettiva 2030”
Un evento scientifico di rilevanza nazionale per affrontare apertamente e discutere dell’impatto dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, sia generale che atmosferico, per la salute delle comunità.
Venerdì 12 aprile presso il MAST.Auditorium si è tenuto il primo congresso nazionale “Salute, ambiente e cambiamenti climatici. Prospettiva 2030”, organizzato dal Programma Ambiente e salute del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Bologna, con il contributo della Fondazione MAST, nell’ambito del percorso verso la neutralità climatica di Bologna Missione Clima.
Il congresso riunisce ricercatori e accademici di diverse discipline, competenti nel settore ambientale e sanitario, con l’obiettivo di costruire insieme un percorso di riflessione e di orientamento sulle strategie di mitigazione da attuare in futuro per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici.
A introdurre la giornata di studio, la virologa Ilaria Capua, Senior Fellow in Salute globale alla Johns Hopkins University SAIS Europe, con il suo intervento dal titolo “Salute circolare: un modo di pensare alla salute e all’ambiente”.
A seguire 4 sessioni di confronto incentrate su diversi aspetti del tema: eventi estremi meteorologici, adattamento e resilienza, patologie correlate all’ambiente e strategie di mitigazione nelle città.
Oltre 20 relatori tra cui epidemiologi, oncologi, meteorologi, chimici, fisici, ingegneri ambientali, che operano presso istituti, laboratori di ricerca e dipartimenti universitari di rilievo internazionale come l’Imperial College di Londra, l’Istituto Desbrest di Montpellier e l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts con sedi a Bologna, in Inghilterra e in Germania.
Proprio dalla sede di Bonn è intervenuta in collegamento Cristina Ananasso, a capo del Team Copernicus National Uptake and Thematic collaborations del Centro meteorologico europeo per le previsioni a medio termine che conta ora, oltre alla sede centrale inglese, anche quelle di Bologna e di Bonn.
Presenti anche alcuni tra i massimi esperti in Italia come Stefano Laporta, presidente di ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; Carlo Cacciamani, già direttore dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia ItaliaMeteo; Luca Lambertini, direttore di Alma Climate, Centro di ricerca dell’Università di Bologna sulle sfide globali e i cambiamenti climatici, assieme a molti altri professionisti di CNR, ENEA, ARPAE, IRCCS e AUSL italiane.
Tra gli argomenti affrontati si è spaziato dal supercalcolo per le analisi meteo-climatiche alle bonifiche dei siti inquinati, dalla perdita di biodiversità alla prevenzione dei tumori, dal fenomeno dell’eco-ansia nelle giovani generazioni alla transizione energetica nelle imprese, dall’impatto degli inquinanti alle politiche ambientali nelle grandi città.
Tra queste, è stato approfondito da Anna Lisa Boni, Assessora alla Missione Clima del Comune di Bologna, il percorso intrapreso dalla città nel quadro di questa missione verso la neutralità climatica al 2030, attraverso il contratto climatico recentemente firmato da molti partner bolognesi, incluse le aziende sanitarie.
Infine, l’ultima sessione ha visto una tavola rotonda per focalizzare i temi del Congresso 2025. Infatti, l’evento vuole diventare un appuntamento annuale per la comunità scientifica in cui i professionisti costantemente impegnati nell’analisi dei fenomeni climatici si possano confrontare, fornire dati, buone pratiche e proposte a sostegno dei decisori pubblici per ridurre gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute delle comunità.
Il congresso è patrocinato da: Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Società Italiana di Igiene Preventiva e Sanità Pubblica, Università degli Studi di Bologna, Comune di Bologna, TPER, Ordini professionali provinciali dei medici chirurghi, medici veterinari, biologi, chimici, fisici, ingegneri, professioni infermieristiche, psicologi, tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.