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Does cannabis use encourage other forms of illicit drug use?

Pubblicato il 22/11/2010
Fergusson DM, Horwood LJ in Addiction, 2000 Apr;95(4):505-20

Fergusson nel 2000 pubblica un altro articolo dove, rielaborando i dati del lavoro pubblicato precedentemente, esponein modo più preciso la sua tesi.. Da rilevare, al proposito, che non è tanto la numerosità della coorte, ma quanto ladurata del follow up ed il modo stesso in cui è stato impostato lo studio, che aggiorna la situazione individuale a vari steps (alla data di nascita, dopo quattro mesi, ad un anno, ad intervalli di un anno sino ai 16 anni e successivamente a 18 e 21) utilizzando oltre a interviste e test ai soggetti inclusi, anche quanto riferito da parenti e insegnanti, completando il quadro d’assieme con dati di archivi ospedalieri e di polizia. All’età di 21 anni il rischio cumulativo di uso di Cannabis era del 68.9% e quello di altre sostanze illecite del 26.3%, il rischio di sviluppare dipendenza da Cannabis era del 21%, da altre sostanze illecite del 6.9%. Ciò è molto importante e significa che non tutti i consumatori sviluppano dipendenza, ma solo una parte. Inoltre, non vi era un passaggio diretto dalla Cannabis ad altre sostanze illecite, infatti mentre tra chi aveva utilizzato altre sostanze illecite il 99% aveva usato almeno una volta Cannabis, tra chi aveva consumato Cannabis il 63% non era passato all’uso di nessuna altra sostanza. Va rilevato che all’età di 21 anni un quarto della coorte aveva usato almeno una sostanza illecita (Cannabis esclusa) in almeno una occasione, ma solo una minoranza (il 4%) Eroina o Cocaina. Per quanto riguarda gli obiettivi specifici dello studio, viene trovata una forte associazione tra l’aumento della frequenza media annua di Cannabis e l’uso di una qualsiasi altra sostanza illecita: il rischio per chi aveva consumato Cannabis in un qualsiasi anno almeno 50 volte era di 143 volte rispetto a chi non aveva consumato. Il “controllo dei confondenti” è una delle costanti in questi tipi di analisi, infatti bisogna considerare anche il ruolo di altre variabili. L’analisi è stata ripetuta inserendo in successione altri fattori associati a caratteristiche individuali (incluse differenze di genere e capacità cognitive), misure di comportamenti a rischio in adolescenza (frequenza d’uso di sostanze legali come Alcol e tabacco, problemi adolescenziali e rendimento scolastico), attitudini del soggetto e dei parenti all’uso di stupefacenti, problemi familiari (incluse storie pregresse di alcolismo, uso di droga e problemi giudiziari). Permane sempre l’effetto collegato all’intensità del consumo, ma le misure di rischio diminuiscono (>50 volte OR 99.5) e si evidenzia il ruolo di alcune covariate come abusi sessuali nell’infanzia, frequenza di consumo di Alcol, problemi giovanili e uso di stupefacenti nella prima adolescenza. Per tenere conto anche del “gruppo dei pari”, il ruolo cioè che gioca l’avere amici consumatori o frequentare ambienti in cui la sostanza è facilmente disponibile, l’analisi è stata ripetuta aggiungendo anche questa variabile. Rimane sempre un forte effetto dose risposta, ma i valori degli Odds Ratio diminuiscono ulteriormente (>50 OR 80.4). Inserendo nel modello anche fattori legati allo stile di vita come abuso o dipendenza da Alcol, numero di partners sessuali ed eventi negativi, la relazione rimane statisticamente significativa su valori elevati, ma ancora una volta in diminuzione (>50 OR 59.2). A questo punto per l’autore sono possibili due ipotesi: A) l’associazione potrebbe riflettere la presenza di altri percorsi di sviluppo tramite i quali l’uso di Cannabis incoraggia o perlomeno riduce le inibizioni all’uso di altre sostanze; B) l’associazione non è causale e riflette la presenza di fattori e processi che incoraggiano sia l’uso di Cannabis che di altre sostanze.