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Una nuova pandemia. Alla prova la capacità di risposta della sanità bolognese

Pubblicato il 20/12/2024 - Redattore Kregel John Martin
Una simulazione di 4 giorni per verificare il piano operativo in caso di pandemia influenzale predisposto congiuntamente dalle aziende sanitarie bolognesi

Petra, Giordania. Un cammelliere che porta in visita i turisti si ammala gravemente. È il primo caso di Novelavirus (MERS-CoV2), un nuovo coronavirus più aggressivo e letale del SARS-CoV2. Un archeologo bolognese, residente in una frazione di Loiano, rientra dalla Giordania e a sua insaputa contagia i figli che frequentano le scuole della zona.

È lo scenario con cui si apre la simulazione di una nuova pandemia e la sua diffusione nel territorio bolognese organizzata dal gruppo di lavoro interaziendale del PanFlu, il Piano operativo di risposta a una pandemia influenzale delle aziende sanitarie bolognesi, con il sistema formativo Ergo Train System, utilizzato nelle esercitazioni per la gestione dei disastri, l’emergenza e la medicina delle catastrofi.

100 professionisti di Azienda USL di Bologna, IRCCS Policlinico Sant’Orsola e Istituto Ortopedico Rizzoli coinvolti in 4 giorni di esercitazioni, in cui ogni 20 minuti passa un giorno e gli imprevisti e le sollecitazioni da parte delle istituzioni, dei media e dei cittadini sono continue, proprio come durante una vera emergenza.

In questo contesto i referenti dei gruppi di lavoro delle varie aree individuate nel Piano hanno dovuto attivare le procedure previste per le fasi di allerta e di pandemia, mettendo alla prova quanto stabilito in tempo di pace e facendo emergere le possibili criticità.

Dalla gestione dei focolai sul territorio all’organizzazione dei posti letto e delle terapie intensive, dal reperimento di informazioni certe e di risorse, ma anche di dispositivi di protezione e farmaci, alla gestione dei laboratori, della logistica e dei percorsi per le categorie più fragili, dai rapporti con gli enti locali a quelli con la stampa, fino alla gestione dei dati e la rendicontazione di quanto messo in atto.

Una macchina complessa, strutturata e consolidata grazie all’esperienza maturata nella gestione della pandemia Covid-19, ma che deve essere regolarmente aggiornata allo stato dell’arte dei servizi sanitari e dell’organizzazione in continua evoluzione. Obiettivo: essere tutti pronti e capaci di intervenire subito in maniera coordinata e condivisa quando si presenterà una nuova emergenza pandemica.