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Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo insieme per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife, l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica per la miglior cura dei pazienti oncologici

Pubblicato il 25/06/2024 - Redattore Di Battista Ilaria Maria
Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna.

Bologna, 25 giugno 2024 – Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni autorità:

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»