Specialisti dell’Ospedale Maggiore al centro di simulazione di climi estremi terraXcube
Gli scorsi 16 e 17 ottobre a Bolzano, nel terraXcube, il centro per la simulazione di climi estremi di Eurac Research in grado di riprodurre un’ampia varietà di scenari climatici in condizioni controllate, si sono radunati esperti ed esperte di medicina d’urgenza da tutto il mondo, per una serie di esercitazioni e per testare una serie di procedure d’emergenza all’avanguardia.
Tra queste anche la tecnica REBOA (acronimo di Resuscitative endovascular balloon occlusion of the Aorta), che consente di ottenere un’occlusione retrograda dell’aorta con un palloncino, illustrata da Carlo Coniglio, responsabile del Programma di Terapia Intensiva polivalente per l'emergenza del territorio, e Cristian Lupi, responsabile dell'elisoccorso, dell’Azienda USL di Bologna.
La tecnica REBOA è stata introdotta nel 2015 come terapia estrema quando un paziente rischia di morire dissanguato e Bologna è stata tra i primi a impiegarla in ospedale.
Grazie al fatto che chi lavora in rianimazione presta il proprio servizio anche in elicottero, dalla fine del 2019, gli specialisti del Maggiore, primi in Italia, hanno esportato la tecnica anche nelle operazioni di elisoccorso.
La tecnica REBOA presenta un elevato grado di difficoltà e richiede molta pratica. Un catetere passa dall’arteria femorale e arriva all’aorta. A quel punto viene gonfiato con soluzione fisiologica una sorta di palloncino che blocca il flusso di sangue verso il basso e, al contempo, permette al sangue di arrivare comunque e con maggiore pressione al cuore e al cervello, evitando conseguenze più gravi. Il flusso di sangue viene bloccato in tutto o in parte e questo consente di guadagnare tempo prezioso per portare il paziente in ospedale.