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Ictus ischemico da trombosi dell’arteria basilare. Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati di uno studio internazionale che ha coinvolto 23 ospedali europei

Pubblicato il 17/06/2021 - Redattore Di Nicolo Simona
Tra gli autori anche Andrea Zini, Direttore della Neurologia OM e Rete Stroke Metropolitana dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna e coordinatore italiano dello studio

BASICS, BASilar artery International Cooperation Study. E’ questo il titolo dello studio internazionale che ha coinvolto 7 diversi paesi, arruolando in 23 ospedali un totale di 300 pazienti con ictus ischemico da trombosi dell’arteria basilare.
Questa tipologia di ictus rappresenta circa il 10% degli ictus ischemici da occlusione di una arteria intracranica ed è associato a un alto rischio di mortalità o disabilità a lungo termine in più del 80% dei casi, se non trattato.
A parlarci del progetto e dei suoi risultati è il Dott. Zini, coordinatore per l’Italia dello studio e uno dei 2 autori italiani. L’altro è il Dott. Stefano Vallone, bolognese, Direttore della UO Neuroradiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena

D: Dott. Zini, che cos’è BASICS?
R: BASICS è un trial randomizzato che ha confrontato nei pazienti con occlusione della arteria basilare documentata dalla angioTC o angioRM, il trattamento endovascolare di trombectomia associato al miglior trattamento medico versus il solo trattamento medico.
Il trattamento medico ha incluso la trombolisi endovenosa con rtPA nel 80% dei soggetti in entrambi i gruppi. Il trattamento endovascolare doveva essere iniziato entro le 6 ore dal momento della presunta occlusione della arteria basilare corrispondente al peggioramento dei sintomi, che talora in questa patologia possono presentarsi anche giorni
L’obiettivo primario era un esito favorevole a 90 giorni con la scala modified Rankin (mRS 0-3)

D: Cosa si intende per esito favorevole?
R: Si intende il recupero dell’autonomia a tre mesi dall’ictus. Questo tipo di ictus è scatenato dall’occlusione dell’arteria basilare, che è l’arteria che porta il sangue nel tronco encefalico, sede delle principali funzioni vitali dell’uomo. Fino a pochi anni fa, l’80% dei pazienti colpiti da questo ictus moriva o rimaneva gravemente disabile.

D: Quali sono stati i risultati dello studio?
R: Il buon outcome (mRS 0-3) a 90 giorni è stato raggiunto nel 44.2% dei casi sottoposti a trattamento endovascolare e nel 37.7% nel gruppo della sola terapia medica. Lo studio non ha raggiunto la significatività statistica per dimostrare la superiorità del trattamento endovascolare ma i dati non possono escludere un beneficio del trattamento endovascolare. Anzi, lo studio ha dimostrato che il trattamento endovascolare è significativamente più efficace nei pazienti neurologicamente più gravi e non aumenta il rischio di morte o emorragia cerebrale.

D: Lo studio è stato pubblicato su New England Journal of Medicine, una delle più importanti riviste di medicina generale al mondo. Un risultato importante.
R: Sì, tutto il team di ricerca ne è molto soddisfatto.
Lo studio ha inoltre il pregio di aver coinvolto pazienti in un setting acuto e per una patologia dagli esiti catastrofici se non trattata tempestivamente. Un reclutamento molto difficile da fare. E se anche lo studio non ha portato a conclusioni definitive sull’efficacia del trattamento endovascolare nella trombosi di basilare, sicuramente è importante sottolineare come in centri attrezzati e adeguatamente organizzati la difficile sfida di questa patologia si possa vincere.

D: Possiamo definire tutto questo come un esempio di come la Ricerca sanitaria sia in effetti la strada per la cura di domani.
R: Decisamente. Fare Ricerca significa dare nuove opportunità e speranze ai nostri pazienti e ai nostri cittadini. La ricerca, l’innovazione e la qualità assistenziale nei nostri reparti sono la base della Sanità di oggi e di domani. Fare ricerca sanitaria credo infatti sia un compito di ogni medico e ogni sanitario al giorno d’oggi, ancora di più in un IRCCS come il nostro. E’ importante ricordare come ogni supporto alla Ricerca costituisca un passo in avanti su questa strada. Ricordo a tutti per esempio l’importanza di sostenere la ricerca dell'IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche con la donazione del 5 per mille (CF 02406911202).

 

Andrea Zini è Direttore della Neurologia OM e Rete Stroke Metropolitana dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna.
L'attività di ricerca che svolge è di tipo clinico, prevalentemente sull'ictus acuto, ischemico ed emorragico. Alcuni filoni di ricerca seguiti riguardano coagulazione e stroke, neurosonologia e stroke; neuroimaging e stroke, neurologia d'urgenza.

Ringraziamo il Dott. Zini e gli auriamo buon lavoro!