Prevenzione della bronchiolite da virus respiratorio sinciziale
La bronchiolite è un’infezione causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS) che colpisce principalmente i bambini sotto i due anni, particolarmente fastidiosa nei primi 6 mesi di vita.
La profilassi con nirsevimab verrà effettuata in ospedale dopo il parto e prima della dimissione per i nuovi nati tra ottobre 2024 e febbraio 2025.
La profilassi sarà offerta anche ai bambini maggiormente a rischio, per prematurità o altre malattie concomitanti, alla loro prima o seconda stagione epidemica.
Che cosa è la bronchiolite
La bronchiolite è un’infezione delle vie respiratorie inferiori causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS) che colpisce principalmente i bambini al di sotto dei due anni di età ed è particolarmente fastidiosa per le conseguenze che può portare nei primi 6 mesi di vita.
Questa infezione provoca l’infiammazione e il gonfiore dei bronchioli, i piccoli passaggi che portano aria nei polmoni, rendendo difficile la respirazione per i bambini colpiti.
La malattia ha un’incidenza massima tra novembre e aprile, con picchi significativi durante i mesi invernali.
È talmente comune che praticamente tutti i bambini entro i 2 anni di età contraggono il virus VRS almeno una volta ed è più impegnativa nei primi mesi di vita.
Quali sono i sintomi
I sintomi della bronchiolite includono difficoltà respiratorie, tosse, a volte febbre; nei casi più gravi si può avere un quadro di insufficienza respiratoria.
Queste manifestazioni cliniche non solo causano sofferenza nei piccoli pazienti, ma generano anche comprensibile ansia nei genitori.
La situazione attuale
Negli anni 2023 e 2024 si è assistito a un aumento dei casi dovuti a questo virus che ha portato a un sovraccarico dei reparti ospedalieri neonatologici e pediatrici e a un aumento dei ricoveri in terapia intensiva.
Dal 28 ottobre 2024 è disponibile un farmaco chiamato nirsevimab composto da un anticorpo monoclonale, che rappresenta un importante passo avanti nella prevenzione della bronchiolite da VRS.
Che cos’è un anticorpo monoclonale
Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che imitano la capacità del sistema immunitario di combattere agenti patogeni come virus e batteri. Nel caso specifico del nirsevimab, questo anticorpo è stato progettato per riconoscere e neutralizzare il VRS, impedendogli di infettare le cellule delle vie respiratorie.
Quando e come viene somministrato
Per proteggere i bambini fin dai primi giorni di vita, nirsevimab verrà somministrato ai neonati e alle neonate in ospedale, prima della dimissione, mediante una semplice iniezione intramuscolare. Questo faciliterà anche l’osservazione di eventuali reazioni avverse, che l’esperienza indica essere rare e lievi (vedi punto 4, paragrafo seguente).
I vantaggi della profilassi
I vantaggi dell’utilizzo di questo nuovo anticorpo monoclonale sono molteplici, come dimostrano le esperienze di uso in questi ultimi due anni in tanti bambini di diverse nazioni:
- Efficacia: Il nirsevimab ha dimostrato ottimi risultati nel proteggere i bambini dall’infezione da VRS, riducendo significativamente il rischio di sviluppare forme gravi di bronchiolite.
- Durata della protezione: a differenza di altri trattamenti preventivi, questo anticorpo monoclonale ha una durata prolungata, circa 5 mesi, offrendo una protezione estesa che copre l’intera stagione epidemica.
- Riduzione dei ricoveri: l’utilizzo preventivo del nirsevimab potrebbe portare a una drastica diminuzione dei ricoveri ospedalieri legati alla bronchiolite, con evidenti benefici per la salute dei bambini.
- Sicurezza: si tratta di un farmaco sicuro, privo di rilevanti effetti collaterali, come dimostrato dalle esperienze che sono state attentamente valutate in chi lo ha utilizzato. I principali effetti avversi descritti dopo la sua somministrazione sono febbre e comparsa di eruzioni sulla pelle, in genere di grado lieve-moderato. Eventuali reazioni che si manifestassero dopo la dimissione dal punto nascita devono essere segnalate al pediatra di riferimento. Il Centro regionale di farmacovigilanza della Regione Emilia-Romagna ha reso disponibile un breve video sulla segnalazione degli eventi avversi
- Facilità di somministrazione: il nirsevimab richiede una singola dose, rendendo la sua somministrazione più semplice e meno invasiva rispetto ad altri trattamenti preventivi.
I neonatologi e pediatri In Italia e in tante altre nazioni, dopo avere valutato con molta attenzione le informazioni sulla efficacia e sicurezza di questo anticorpo monoclonale, ne consigliano l’utilizzo per tutti i nuovi nati.
L’offerta per la stagione epidemica 2024-2025
Nella stagione epidemica 2024-2025 la profilassi con nirsevimab verrà effettuata presso le Neonatologie e Pediatrie ospedaliere.
Ai nuovi nati tra novembre 2024 e febbraio 2025 viene offerta la profilassi in ospedale prima della dimissione.
Chi non ha ricevuto la profilassi alla nascita, può rivolgersi al proprio Pediatra per informazioni e per l'eventuale prescrizione su ricetta SSN. Successivamente si potrà prendere appuntamento scrivendo al seguente indirizzo profilassivrs@ausl.bologna.it.
La profilassi sarà offerta anche ai bambini che presentano rischio elevato di sviluppare un'infezione grave da VRS per prematurità o presenza di altre malattie individuate dalla Regione Emilia-Romagna che quest’anno andranno incontro alla loro prima o seconda stagione epidemica.
In particolare, le categorie individuate comprendono:
- bambini pretermine (EG > 29 e <35 settimane) nati tra marzo 2024 e agosto 2024;
- neonati nati a ≤ 29 settimane di gestazione, che hanno fino a 12 mesi all’inizio della stagione VRS;
- bambini con displasia broncopolmonare (DBP) che hanno richiesto un trattamento medico nei 6 mesi precedenti e che hanno fino a 24 mesi all’inizio della stagione VRS;
- bambini nati con cardiopatia congenita emodinamicamente significativa che hanno fino a 24 mesi all’inizio della stagione VRS;
- bambini nati con gravi malformazioni/patologie congenite (ad esempio, neuromuscolari, tracheo-bronchiali) e che hanno un’età fino a 12 mesi all’inizio della stagione VRS;
- profilassi post-trapianto cardiaco nei bambini nella 1° e 2° stagione epidemica;
- bambini con immunodeficienze primitive o secondarie e che hanno un’età fino a 24 mesi all’inizio della stagione VRS;
- bambini con diagnosi di fibrosi cistica e che hanno un’età fino a 24 mesi all’inizio della stagione VRS;
- bambini che, a causa di infezioni respiratorie virali, nella precedente stagione epidemica hanno manifestato un quadro di bronchiolite obliterante post-infettiva (PIBO) e che hanno un’età fino a 24 mesi all’inizio della stagione VRS.