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La medicina narrativa: tra definizioni e obiettivi

Pubblicato il 02/05/2024
Sintesi

Gli studi dimostrano come la narrazione applicata ai contesti sanitari sia da intendersi come lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura.

Il fine della narrazione è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato, che potremmo chiamare storia di cura.

La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate.

La narrazione delle persone assistite e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile delle pratiche sanitarie contemporanee, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte.

Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura”

Possiamo definire “narrativa” quella medicina praticata con le competenze che ci permettono di riconoscere, recepire, interpretare le storie di malattia e reagirvi adeguatamente.

Grazie alla medicina narrativa, si può identificare meglio la malattia, trasmettere sapere e rispetto, collaborare con umiltà tra colleghi, accompagnare il paziente, insieme con la sua famiglia, lungo la sofferenza. Si possono offrire cure più etiche ed efficaci.

Questo campo è emerso gradualmente dalla confluenza di varie fonti: le scienze umane, la narratologia, le ricerche sulla relazione tra medico e paziente… Si tratta di un sapere concreto, che aiuta a comprendere  i vissuti dei pazienti, ma anche degli operatori sanitari.

Rita Charon, Medicina Narrativa, onorare le storie dei pazienti (Prefazione)