Costruiamo Case della Comunità… digitale
Ha preso il via nei primi mesi del 2022 “Costruiamo Case della Comunità … digitale”, un percorso partecipativo che intende coinvolgere attorno alle case della salute cittadine, gruppi di attori sensibili al tema della formazione digitale dei più anziani, per analizzare in maniera condivisa le necessità e opportunità su questo fronte ed immaginare soluzioni collaborative per affrontarle, azioni permanenti di formazione e supporto digitale rivolte agli over65, con particolare riferimento all’accesso ai servizi sanitari digitali e alla telemedicina. Con il percorso si vuole avviare un’azione trasversale che coinvolgerà l’Azienda USL e in parte i Quartieri cittadini nella definizione partecipata di politiche riguardanti il digital divide, la democrazia di accesso ai servizi ed anche la qualità delle cure dei più anziani e la costruzione di comunità capaci di supporto in questo ambito anche in riferimento alle solitudini che si sono acuite in questi ultimi due anni. Il percorso, dunque, attraverso il pretesto della formazione e del supporto digitale, intende infatti in parallelo costruire una rete di relazioni a supporto delle fragilità e delle solitudini di questa fascia di popolazione.
Si tratta di un’azione di partecipazione e civic engagement che lavora ad esplorare in maniera leggera la dimensione di “comunità” che sta attorno alle Case della Salute anche auspicata dal PNRR: le azioni e i progetti pilota che nasceranno saranno infatti realizzati grazie all’azione e alle energie della rete di soggetti che, facilitate dall’Azienda USL, saranno coinvolti nelle quattro Case della Salute della città di Bologna.
“Costruiamo Case della Comunità … digitale” è un percorso promosso dall’Università Verde di Bologna APS – Centro Antartide insieme all’ Azienda USL di Bologna, ente titolare del percorso, e che è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Bando Partecipazione 2021 ai sensi della LR 15/2018 - Delibera N. 1769 del 02/11/2021, ambito tematico: Politiche per sostenere la trasformazione/transizione digitale.
Il percorso partecipativo vuole in questo senso attivare e mettere in rete con l’Azienda USL i soggetti del territorio per arrivare a realizzare azioni condivise e non porsi come contesto dove raccogliere un elenco di desiderata o di criticità la cui soluzione spetti poi esclusivamente all’Azienda.
Contesto di intervento
L’utilizzo dello SPID per accedere al FSE, la progressiva eliminazione della ricezione del codice OTP via SMS, o anche semplicemente la necessità di avere un indirizzo email per ricevere l’esito della prenotazione telefonica della terza dose del vaccino, servizi digitali che generalmente semplificano la vita ai cittadini, rappresentano un elemento che genera insicurezza per chi ha qualche anno in più sulle spalle. Al contempo però è strategico abilitare ai servizi digitali la fascia della popolazione che accede in maniera sensibilmente più frequente ai servizi sanitari (prenotazioni, prestazioni, diagnostica) anche ampliando lo sguardo alla telemedicina.
Il divario digitale, che ha visto una forte accelerazione durante la pandemia a causa della maggiore importanza acquisita da alcuni canali e servizi digitali, ha colpito tutte le classi di età ma è probabile che le maggiori difficoltà di inserimento in questa nuova esperienza di cittadinanza digitale si siano registrate nella popolazione anziana, identificata in modo convenzionale con le persone in età superiore a 65 anni.
Esistono molte esperienze virtuose di formazione (si pensi a Pane e Internet della Regione ER), ma i percorsi formativi in questo ambito rischiano di non essere sufficienti a colmare il digital divide generazionale, che in questo periodo ha a che fare anche con una privazione di socialità oltre che con il mancato accesso a determinati servizi digitali. Per questo occorre attivare ed alimentare una rete più ampia di supporto digitale capace di mettere in condizione gli Over65 di apprendere facendo pratica, ma soprattutto che dia la possibilità di trovare un accompagnamento ed un affiancamento nei luoghi del quotidiano: queste ultime in particolare possono rappresentare anche occasioni socialità e rete a contrasto di solitudini e fragilità anche a prescindere dal pretesto del digitale. In questo senso la risposta da co-costruire, da un lato, risponde a bisogni urgenti che fanno capo alle difficoltà di accesso ai servizi sanitari digital e all’uso di applicativi informatici, dall’altro, e di conseguenza, gestisce le delicate situazioni di fragilità e solitudine che di per sé autoalimentano dinamiche di esclusione e intaccano la possibilità di avere strumenti efficaci per collocarsi nella complessità digitale che sempre più caratterizza i servizi sanitari.
Il percorso
Costruiamo Case della Comunità … digitale è stato avviato nel mese di febbraio 2022: tra il mese di aprile e maggio partiranno quattro percorsi partecipativi che coinvolgeranno in parallelo le quattro Case della Salute cittadine, Porto – Saragozza, Navile, Max Chersich San Donato-San Vitale e Borgo Reno. I soggetti individuati per ciascuno di questi territori saranno chiamati prima a costruire una definizione condivisa del quadro dei bisogni, delle necessità e delle opportunità già esistenti in ambito di accesso degli over 65 ai servizi digitali sanitari e non solo in ciascun territorio e a seguire a individuare priorità territoriali per poi passare alla realizzazione di azioni sperimentali da mettere in campo.
La fase centrale del percorso prevede la co-progettazione e la messa in campo delle azioni sperimentali di accompagnamento digitale nei quattro territori, individuando eventualmente spazio contesti dentro e fuori dalle Case della Salute, con il protagonismo della comunità ed altri soggetti del territorio ed il monitoraggio della loro efficacia (in itinere e a conclusione) dal punto di vista digitale e sociale.
Al Tavolo di Negoziazione del percorso partecipano il Quartiere Porto Saragozza, Lepida SPA, Spi CGIL Bologna, il Centro Sociale Due Agosto 1980 APS, la Start - UP Voloo Bologna, gli Informatici Senza Frontiere APS, AIAS Bologna Onlus, il CCM dell’Azienda USL di Bologna e del Distretto di Bologna, Auser Bologna, Uilp Bologna, Ancescao Bologna, l’Ufficio Scolastico Territoriale.
Fanno parte del Comitato di Garanzia del progetto Luca Caterino, Federsanità Anci Toscana, esperto in materia di partecipazione in ambito sanitario, Antonella Di Pietro, consigliera del Comune di Bologna e referente per la Quinta Commissione Consiliare attiva sul tema della transizione digitale over65, la professoressa Amelia Compagni, Università Bocconi, esperta in materia di politiche e gestione dell'innovazione in sanità e Cristina Malvi, collaboratrice dell’Azienda USL sui progetti di alfabetizzazione digitale degli over 65.